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“Paideia è dove tutti possono sognare… e a volte i sogni si avverano!” Silvia, mamma di Pietro

Pietro è un ragazzo che sta realizzando un sogno: cominciare un percorso per diventare istruttore di nuoto. Lo sta facendo qui, in Paideia, e noi ne siamo molto felici e orgogliosi.

Pietro è un ragazzo di diciassette anni che frequenta la terza superiore del liceo delle scienze umane, nuotatore esperto e canottiere in apprendimento, atleta di Special Olympics, con la trisomia 21.

Silvia, la mamma, ci racconta che la storia della sua famiglia con Paideia inizia lontano. “Noi conosciamo la Fondazione Paideia dal 2017, quando io ero venuta ad un incontro perché ero interessata alle attività per i siblings, e ci hanno proposto di partecipare ai soggiorni estivi in Toscana. Tutti noi, io, il papà, e i fratelli, non avevamo mai visto Pietro come lo abbiamo visto in Paideia. E non lo vediamo tutt’oggi in nessun altro ambiente. Perché qui lui si sente accolto come in nessun altro luogo e questa è una realtà, che siano le vacanze, le feste o lo sport.

In Paideia sente di poter essere come è, e si vede che qui si sente a suo agio.

E proprio in quella vacanza Pietro incontra per la prima volta Elena Grosso, la nostra responsabile delle attività sportive, e quando scopre che è allenatrice di nuoto le svela il suo primo sogno: fare le gare di nuoto! “Pietro è entrato in acqua che aveva cinque mesi e nell’acqua è proprio felice. Tanto che da piccolo a volte era difficile perché dove lui vedeva acqua, mare o fiume che fosse, voleva buttarcisi dentro. Credo che nuotare lo faccia sentire libero col corpo, e infatti non smetterebbe mai. In acqua le diversità e i limiti sono sempre stati molto più ovattati, e non si vede nessuna differenza con gli altri, anzi, lui spesso è il miglior nuotatore in vasca anche in mezzo a tanti altri ragazzi senza difficoltà. Poi col tempo è nato il desiderio di fare le gare perché i suoi fratelli cominciavano a fare qualche competizione. Da subito si è buttato, perché ha imparato a gestire veramente bene le emozioni e l’ansia, non subisce tensione da gara. Non scappa mai dal confronto, anzi è motivo di sfida e ci tiene molto.”

Così nel 2018 apre la piscina Paideia e Pietro inizia a gareggiare nel nuoto con noi, seguito da Elena, con la quale il feeling è stato immediato. Col passare del tempo, ci sono occasioni nelle quali si trova in piscina con altri bimbi più piccoli e lui se ne prende cura, nuota e gioca con loro, e comincia a nascere nuovo sogno: diventare maestro di nuoto! “E nuovamente la magia di Paideia trasforma il sogno in realtà. Un giorno Elena ci chiama per sapere se nella sua scuola fosse prevista un’alternanza scuola-lavoro, dicendoci che sarebbe stata felice di accogliere Pietro per un progetto nella piscina Paideia.

E così Pietro, in terza superiore, è l’unico della sua classe a fare un vero progetto pratico di alternanza scuola-lavoro, motivo di grande orgoglio per noi e motivo di gioia per lui”, continua Silvia.

Pietro per ora sistema gli attrezzi, pulisce il bordo piscina e dà un aiuto più pratico, cercando di imparare il più possibile dagli istruttori a bordo vasca. “Dopo le due ore in vasca è stanchissimo, ma mi ha detto che non vuole smettere di farlo, perché gli dà la carica e lo appassiona.

Si sta mettendo alla prova, sta osservando il contesto e sta provando a cambiare ruolo, diventando meno concentrato su se stesso e più responsabile degli altri.

A Pietro la grinta non manca, ma è anche molto sensibile. “Ha un’intelligenza emotiva molto sviluppata: capisce subito se c’è qualcosa che non va. Ha un’innata predisposizione nei confronti dei bambini più piccoli e si fa cogliere dalla loro tenerezza, riuscendo a trasmettergli tanto.

Oggi Pietro viene in Paideia una volta a settimana per aiutare gli istruttori della nostra piscina, ha iniziato il suo percorso a marzo e dovrebbe continuare il tirocinio per i prossimi due anni. “Vedremo come andrà ma non credo proprio che Pietro mollerà, lui non si blocca di fronte a nulla.

La strada è lunga, ma sia lui che noi la vogliamo fare insieme, e questo è quello che conta. “Dove arriverà? Non lo sappiamo, ma non poniamo limiti.”

Quello che sappiamo è che lui è felice di ciò che fa con noi. Pietro, cos’è per te Paideia? “Paideia è come un cuore che pulsa nel mio corpo. In Paideia ho trovato splendide allenatrici ed allenatori che mi hanno trasmesso ed insegnato forza e determinazione e un desiderio di fare sempre meglio… nelle gare, ma anche nell’imparare il lavoro.”

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